Il 9 ottobre si è svolto il convegno ideato dalla nostra cooperativa ed organizzato insieme a Caritas, Comune di Pesaro, Ambito Territoriale Sociale n. 1 e Confindustria Pesaro e Urbino, che ha messo a disposizione il suo auditorium.
La presenza del prefetto di Pesaro, l’avvocatessa Emanuela Saveria Greco, ha sancito l’importanza di questo incontro nato come sviluppo dell’attività del progetto ASIA (Ascolto – Sostegno – Integrazione – Accompagnamento) che T41B e Caritas stanno svolgendo nel carcere di Pesaro con i fondi della Legge Regionale 28 del 2008 gestiti dall’Ambito Sociale di Pesaro, presente al convegno con il presidente del comitato dei sindaci Luca Pandolfi.
L’anno scorso abbiamo assunto 4 detenuti, quest’anno 3, ma noi da soli, né le sole cooperative sociali, possono dare una risposta sufficiente al tema del lavoro per i detenuti; questo è infatti uno dei cardini su cui deve girare qualsiasi intervento finalizzato al reinserimento nella società della persona che sta scontando una condanna.
La Professoressa Fatima Farina dell’Università di Urbino ha illustrato i dati a livello nazionale:
- circa il 30% della popolazione detenuta è impegnata in lavori “interni” (cucina, pulizie, manutenzioni, lavanderia etc. oppure attività agricole o industriali gestite direttamente dall’amministrazione penitenziaria);
- solo il 3% dei detenuti lavora per imprese (metà delle quali sono cooperative sociali) con enormi disparità tra Nord e Sud Italia.
A Pesaro sono 9 i detenuti ammessi al lavoro esterno o in semilibertà, mentre nessuna azienda ha avviato lavorazioni interne al carcere. Su questo aspetto si è centrato l’intervento della direttrice pro-tempore del Carcere di Villa Fastiggi (e direttrice di quello di Rimini) che ha portato la sua esperienza nei penitenziari di Ivrea, Bologna e Forlì: qui i detenuti lavorano per aziende che hanno decentrato in carcere alcune produzioni.
Un approfondimento sulla questione dei minori è stato effettuato da Ugo Ciaschini dei Servizi Sociali per Minori del Tribunale di Ancona.
Entro il 31 ottobre di ogni anno le aziende che intendono assumere detenuti nell’anno successivo devono compilare una dichiarazione, per poter accedere ai benefici di legge, come sgravi contributivi e crediti di imposta, nell’anno successivo.
L’incontro del 9 ottobre è stato un importante momento di divulgazione al mondo delle imprese private delle opportunità legate all’impiego di manodopera detenuta, non solo in termini di benefici economici, ma anche per la motivazione e l’apporto al lavoro che può dare chi vuole ricostruirsi una vita nuova mettendo alle spalle il passato anche grazie al lavoro.
Il convegno è stato la prima uscita pubblica di “Isola Lavoro”, il Servizio per il lavoro di area 2 (fasce deboli) per il quale abbiamo ottenuto, unici nella nostra provincia, l’accreditamento dalla Regione Marche.