Annunciando pochi giorni fa ad un incontro di cooperative sociali l’uscita di un bando di 40 milioni di euro per l’inserimento lavorativo di persone disabili, la Ministra per la disabilità Alessandra Locatelli ha
chiesto ai presenti quante persone disabili lavorano nelle cooperative sociali.
Nessuno ha saputo risponderle.
Nonostante sia risaputo che le cooperative sociali diano una risposta formidabile all’occupazione di lavoratori con disabilità, nessuno sa dire quanti sono, nessuno sa valorizzare l’enorme importanza che il nostro lavoro riveste nel contesto sociale italiano.
Anche per questo assume grande valore il percorso che il CSR (Consorzio Sociale Romagnolo), a cui T41B aderisce, ha promosso insieme alla facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Bologna per la valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dalle cooperative sociali.
L0 scorso 2 febbraio a Cervia sono stati presentati all’assemblea del CSR i primi risultati di questo lavoro, ancora molto parziali avendo raccolto i dati solo della metà delle cooperative che partecipano alla rilevazione. Dati molto interessanti che riguardano non solo aspetti economici, ma anche aspetti del benessere psicofisico del lavoratori.
Numerosi lavoratori della T41B sono coinvolti nella elaborazione dei dati che vengono forniti all’Università di Bologna per questa valutazione. Il progetto ha durata triennale e si baserà sui dati del 2022, 2023 e 2024.
L’assemblea è stata l’occasione per conoscere le attività svolte a Cervia dalla cooperativa sociale San Vitale, operante in provincia di Ravenna, come capofila di una trentina di soggetti pubblici e privati.
Un complesso di attività che comprendono una rivendita di libri usati (Libridine), un negozio di abiti usati con annessa sartoria (Il risvolto), un emporio riservato a famiglie in difficoltà, un centro del riuso, una sorta di centro estetico per persone in situazione di precarietà (Emporio della bellezza) e la mensa popolare “Cervia Social Food” dove ogni giorno, insieme a persone in carico ai servizi sociali del Comune di Cervia, che hanno il pasto gratuito, pranzano anche commensali paganti; tutti gli ingredienti sono donati o raccolti con progetti contro lo spreco alimentare recuperando prodotti ritirati dal mercato perché vicini alla scadenza.
Il servizio ai tavoli viene effettuato da personale con disabilità e oltre 30 ristoranti della zona sostengono questa iniziativa mettendo a disposizione ogni giorno uno chef che propone le specialità del ristorante di provenienza, attirando così nuova clientela. La cena offerta ai partecipanti all’assemblea del Consorzio Sociale Romagnolo è stata un’occasione per apprezzare gli ottimi risultati di questa originale formula.