Nei primi 8 mesi del 2022 la nostra cooperativa ha assunto 4 persone detenute ed una persona agli arresti domiciliari.
T41B si conferma così un soggetto in prima linea per il reinserimento nella vita sociale e lavorativa delle persone che scontano una pena in seguito ad una condanna. Le statistiche dimostrano ampiamente che il rischio di “recidiva” si riduce drasticamente tra i reclusi che iniziano un percorso lavorativo mentre scontano la pena: T41B opera con convinzione in tale direzione. Per questo lo sportello Inclusione Sociale Lavorativa “I.SO.LA” si sposta una volta al mese in carcere. Qui gli operatori svolgono colloqui con i detenuti che ne fanno richiesta diretta o tramite familiari e avvocati, oppure con coloro che scontano una pena segnalati dagli educatori della casa circondariale di Pesaro.
I reclusi in misura alternativa rientrano infatti tra le categorie svantaggiate sul mercato del lavoro che per legge devono costituire almeno il 30% del personale di una cooperativa sociale di tipo B. A nostro sostegno, la “legge Smuraglia” prevede contributi economici per l’inserimento di detenuti nelle cooperative sociali.
Tra i nostri lavoratori, molti hanno iniziato a lavorare in stato di reclusione: una volta scarcerati, alcuni sono rimasti in cooperativa, altri hanno trovato lavoro in altre aziende. Nella maggior parte delle volte non si sono verificati casi di recidiva e questo è un grande successo per noi e per la società in generale.
T41B contribuisce in modo concreto alla sicurezza della comunità locale e collabora attivamente a far sì che una condanna penale non si trasformi solo nella privazione della libertà, ma diventi un percorso educativo e di reinserimento nella società.